Il fallimento di FTX continua a mettere in luce gravi problemi che hanno contribuito al crollo della piattaforma di scambio. È importante ricordare che Sam Bankman-Fried, fondatore e CEO di FTX, ha gestito male i fondi dei clienti, causando il crollo della piattaforma l’anno precedente. La Task Force FTX degli Stati Uniti ha recentemente scoperto prestiti e pagamenti per un totale di 3,2 miliardi di dollari contratti da SBF e alti dirigenti di Alameda Research su entrambe le piattaforme, oltre agli importi destinati a spese personali.
In seguito al crollo di FTX, la task force e il suo nuovo CEO, John Ray III, stanno lavorando per identificare i fondi sottratti. Secondo i dati raccolti, oltre 8 miliardi di dollari mancherebbero allo scambio. I bilanci recentemente depositati indicano che SBF e i dirigenti di Alameda hanno preso in prestito miliardi di dollari sotto forma di prestiti e pagamenti, parte dei quali provenienti dalla società di trading Alameda Research.
Per recuperare questi fondi, i debitori di FTX hanno inviato messaggi riservati a vari fondi di azione politica, personaggi politici e altri beneficiari di pagamenti e contributi. La data limite per la restituzione dei fondi era fissata al 28 febbraio, oltre la quale potrebbero essere intraprese azioni legali. Tuttavia, la direzione non è in grado di prevedere il momento e l’entità dei recuperi monetari che la piattaforma potrebbe ottenere attraverso questo processo.
Singh, Ellison e Wang, tre dei dirigenti coinvolti, si sono dichiarati colpevoli e stanno attivamente collaborando con i procuratori federali. Gli importi sottratti erano sotto forma di prestiti e pagamenti, escludendo altre spese come l’acquisto di proprietà di lusso alle Bahamas o donazioni a organizzazioni di beneficenza e movimenti politici.