Il 29 settembre, Nexo ha ritirato quasi 7.758,76 WBTC da MakerDAO, pari a oltre 151 milioni di dollari.
La notizia si è diffusa a macchia d’olio sui social network. Nexo ha ritirato quasi il 50% dei suoi BTC (in realtà WBTC per Wrapped Bitcoin) detenuti su MakerDao. Attualmente la cifra ammonta a poco più di 151 milioni di dollari. I dettagli della transazione possono essere consultati qui. Una situazione preoccupante, non dissimile dal caso di Celsius Network…
Va ricordato che lo scorso luglio Celsius aveva condotto un’azione simile. In effetti, quest’ultimo aveva ritirato quasi 420 milioni di dollari di Ethers da Aave. Il resto probabilmente lo sapete: Celsius Network ha dichiarato fallimento. La somiglianza tra queste due azioni è quindi piuttosto inquietante… I clienti e gli investitori di Nexo si stanno preoccupando.
Nexo nel mirino della regolamentazione statunitense: paura di un blocco dei BTC?
Nexo è al centro dell’attenzione. Di recente, infatti, abbiamo appreso che la piattaforma era nel mirino del regolamento americano. Il 26 settembre, più di otto stati americani hanno presentato un ordine di cessazione e desistenza contro Nexo. L’azienda è accusata di aver offerto titoli agli investitori senza avvertirli dei rischi dei suoi prodotti finanziari.
Il Dipartimento per la protezione e l’innovazione finanziaria della California (DFPI) ha attaccato specificamente il prodotto Earn Interest. Il DFPI ha sostenuto nel suo deposito che il prodotto era un titolo non qualificato. Si noti che un titolo non qualificato è un titolo che non è stato autorizzato dal governo a essere venduto sotto forma di contratto di investimento. Come promemoria, il prodotto offriva fino al 36% di interessi all’anno.
A luglio il DFPI ha anche annunciato che avrebbe iniziato a indagare sulle società che offrono servizi di crypto basati sugli interessi. La caccia alle streghe sembra essere in corso da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi.
Le autorità di regolamentazione del Kentucky si sono spinte oltre, accusando Nexo di essere insolvente! Sostengono che senza il token nativo NEXO, le “passività dell’azienda supererebbero le sue attività”. Possiamo solo sperare che la piattaforma non subisca lo stesso destino di Celsius qualche mese fa. Nel frattempo, queste cattive notizie potrebbero danneggiare il valore del token della piattaforma, non aiutando il colosso londinese.