Importare i dati del mondo reale in una blockchain può essere una sfida. Infatti, queste ultime sono originariamente dei sistemi chiusi, ed è per questo che gli oracoli hanno cominciato a svilupparsi per fungere da intermediari con l’esterno. È nell’ambito di queste innovazioni che Chainlink (LINK) ha presentato il suo ultimo prodotto: Chainlink Functions.
La promessa di Chainlink Functions è semplice: collegare le API del Web2 all’universo del Web3. Infatti, ci sono delle barriere tecniche a questo, barriere che questa tecnologia intende superare:
“Fino ad oggi, gli sviluppatori Web3 non potevano collegare i loro smart contract alle API del Web2 […]. Al contrario, i 30 milioni di sviluppatori Web2 non potevano trarre vantaggio dalla loro infrastruttura Web2 esistente quando progettavano un’applicazione Web3.”
Inoltre, Chainlink annuncia che le squadre di Meta, Google Cloud e Amazon Web Services (AWS) hanno collaborato per presentare casi d’uso sulle possibilità consentite da questo nuovo servizio.
Grazie a Chainlink Functions, l’importazione di dati del mondo reale in una blockchain dovrebbe essere facilitata. Ciò include un’ampia gamma di possibilità, come l’esecuzione di uno smart contract in base ai risultati di un voto ospitato al di fuori della blockchain e collegato tramite API.
Un altro caso d’uso potrebbe essere uno smart contract collegato a un software aziendale, che consentirebbe ad esempio il passaggio di ordini tracciati su una blockchain direttamente in base allo stato delle scorte in un magazzino.
Inoltre, l’azienda sostiene che, abbinata ai servizi di Chainlink Automation, la tecnologia di Chainlink Functions semplifica gli aggiornamenti dei token non fungibili (NFT) dinamici in base agli eventi che si verificano al di fuori della blockchain, come il meteo o un risultato sportivo.
Al momento, questa nuova funzionalità è in fase di sperimentazione sui testnet di Ethereum (ETH) e Polygon (MATIC): Sepolia e Mumbai.
Man mano che soluzioni di oracoli del genere si sviluppano, ciò contribuirà a superare le barriere, consentendo un’accelerazione della democratizzazione del nostro ecosistema. Infatti, un oracolo performante consente di collegare il meglio dei due mondi: l’enorme quantità di dati del Web2 e la trasparenza e l’immutabilità della blockchain.