ChipMixer è stato chiuso nell’ambito di una cooperazione internazionale
ChipMixer, un mixer di criptovalute, è stato chiuso dalle autorità tedesche e americane, nel corso di un’operazione sostenuta da Europol. L’indagine che ha portato a questo evento è stata resa possibile anche grazie alla cooperazione con le forze dell’ordine svizzere, belghe e polacche.
Di conseguenza, la pagina iniziale del sito web del mixer è stata sostituita da un banner che informa sulla situazione:
Questa operazione, avvenuta il 15 marzo, ha portato al sequestro di quattro server, 7 TB di dati e circa 1.909,4 BTC, pari a 44,2 milioni di euro al momento dei fatti.
Un volume di 2,73 miliardi di euro
Secondo Europol, ChipMixer ha visto transitare 152.000 BTC dalla sua creazione a metà 2017. Questo volume di transazioni è stimato a 2,73 miliardi di euro, il che darebbe un prezzo medio del BTC a 17.960 euro, ammesso che questa stima si basi su una media in base all’attività del mixer, piuttosto che su un prezzo del Bitcoin in un momento specifico.
Sebbene l’utilizzo di un mixer di criptovalute possa essere perfettamente legittimo, per varie ragioni legate alla privacy, ChipMixer è tuttavia accusato di aver facilitato attività illecite, come ad esempio il riciclaggio di denaro. Europol sottolinea in particolare il caso dei ransomware, come pure l'”hack” di FTX avvenuto dopo il fallimento dell’azienda:
“Attori di ransomware come Zeppelin, SunCrypt, Mamba, Dharma o Lockbit hanno anche utilizzato questo servizio per riciclare i pagamenti dei riscatti ricevuti. Le autorità stanno anche indagando sulla possibilità che alcuni dei cripto-assets rubati dopo il fallimento di un grande exchange di criptovalute nel 2022 siano stati riciclati tramite ChipMixer.”
Dal suo lato, la società di analisi blockchain TRM Labs ha confermato l’utilizzo di questo mixer da parte di entità criminali che utilizzano ransomware e si è anche concentrata sul caso dei mercati del darknet. L’azienda identifica in particolare un volume di oltre 18 milioni di dollari di trasferimenti diretti da almeno 20 di questi marketplace, per lo più da Hydra Market per 17 milioni di dollari.
Al contrario delle azioni intraprese contro Tornado Cash lo scorso anno, nessuna persona sembra essere stata arrestata nel corso di questa operazione.