L’USDC trascina con sé altri stablecoin
Con l’attuale perdita di ancoraggio al dollaro dell’USDC, altri stablecoin del mercato sono attualmente in rosso. Infatti, se si fa riferimento attualmente al top10 di CoinGecko, solo l’USDT, il BUSD e il TUSD possono vantarsi di essere alla pari, o almeno quasi:
Anche se questa mattina abbiamo già trattato il caso del DAI, discutendo le conseguenze di questo depeg per la finanza decentralizzata, altri stablecoin stanno soffrendo a causa di questa ondata di panico.
In ordine di capitalizzazione, possiamo analizzare il caso del FRAX tra queste notevoli cadute. Il FRAX funziona in modo ibrido, combinando una tecnologia algoritmica con la collaterizzazione. Una parte di queste riserve è in USDC, questo è stato sufficiente per scatenare l’avversione al rischio degli investitori e sconvolgere il prezzo del stablecoin, tanto che il FRAX si scambia anche a circa 0,9 dollari.
Sull’exchange decentralizzato (DEX) Curve (CRV), se la pool di liquidità FRAX/USDC gode di un equilibrio relativo, non è più il caso della pool FRAX/DAI/USDC/USDT. E con buona ragione, su un valore totale bloccato (TVL) di quasi 424 milioni di dollari, è rappresentata quasi all’89% da questo stablecoin, il che influisce notevolmente sulla sua liquidità:
Il curioso caso dell’USDD e la resilienza dell’USDT
Tra tutti gli stablecoin in difficoltà, anche l’USDD dell’ecosistema Tron (TRX) sta subendo una perdita di ancoraggio significativa: 0,953 dollari.
Tuttavia, dalle riserve ufficiali, la collaterizzazione di questo stablecoin conta solo lo 0,16% di USDC. Ciò dimostra lo stato psicologico in cui si trova attualmente il mercato di fronte a questa crisi:
D’altro lato, l’USDT di Tether beneficia della crisi, man mano che la liquidità affluisce verso lo stablecoin. Notiamo inoltre che, come Paxos, Tether ha dichiarato di non avere alcuna esposizione a Silicon Valley Bank:
#tether doesn't have any exposure to SVB
— Paolo Ardoino 🍐 (@paoloardoino) March 10, 2023
In ogni caso, il mercato è attualmente in uno stato di panico, con reazioni sovradimensionate rispetto alle informazioni pubblicamente disponibili: circa il 9% delle riserve di Circle sono bloccate presso SVB. Ciò giustifica quindi il prezzo attuale di USDC, ma non spiega appieno la contagione a tutti gli altri stablecoin dal punto di vista fondamentale.
Tuttavia, è necessario rimanere prudenti e non correre rischi inutili. Infatti, il mercato ci ha già dimostrato più volte nell’arco di un anno che “eventi impossibili” possono verificarsi. Nonostante ciò, è probabile che questa crisi sarà ricca di insegnamenti e che consentirà all’ecosistema di uscirne rafforzato una volta passata la tempesta.