L’exchange di criptovalute sudcoreano Gdac è stato violato per quasi 13 milioni di dollari domenica 9 aprile, ha annunciato la società. Gli hacker hanno trasferito circa il 23% degli asset custoditi da Gdac, pari a quasi 13 milioni di dollari in criptovalute, dall’hot wallet di Gdac a un portafoglio non identificato.
Gli hacker hanno rubato circa 61 bitcoin (BTC), 350,5 ether (ETH), 10 milioni di token WEMIX e 220.000 USDT. GDAC ha annunciato la sospensione dei servizi di prelievo e deposito dall’incidente e ha segnalato l’evento all’Agenzia per la Sicurezza di Internet e alla Korea Financial Intelligence Unit. La borsa ha anche chiesto ad altri exchange di criptovalute di bloccare le transazioni in arrivo da indirizzi sospetti e sta lavorando per recuperare i fondi.
GDAC non ha fornito una data precisa per la ripresa dei depositi e prelievi, citando la necessità di indagare e risolvere approfonditamente i problemi di sicurezza che hanno portato alla violazione dei suoi processi di sicurezza.
Attacchi sempre più frequenti nell’ecosistema Web3
Negli ultimi 15-18 mesi, le piattaforme di criptovalute hanno subito diversi attacchi e violazioni significative. Il più importante è stato l’attacco al bridge Ronin di Axie Infinity, che ha subito un furto di 625 milioni di dollari lo scorso anno. Domenica, il protocollo di finanza decentralizzata Sushi è stato sfruttato per 3,3 milioni di dollari.
Le violazioni delle criptovalute sono in aumento, con 3,8 miliardi di dollari di asset rubati da attori illeciti l’anno scorso, la più grande perdita annuale nella storia delle criptovalute, secondo la società di analisi on-chain Chainalysis.
Gli attacchi sottolineano l’importanza della sicurezza nello spazio delle criptovalute e si invitano le piattaforme a implementare misure di sicurezza più rigide per proteggere gli asset dei loro utenti.