Le autorità statunitensi continuano a mettere sotto pressione le aziende fintech vicine al settore delle criptovalute. Di recente, la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) ha pubblicato diversi documenti particolarmente critici nei confronti dell’industria.
La FDIC è un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti con la missione di preservare e promuovere la fiducia del pubblico nel sistema finanziario americano. Di conseguenza, le posizioni assunte dall’istituzione hanno grande importanza per i regolatori.
Infatti, l’analisi del fallimento di Signature Bank da parte della FDIC potrebbe essere un punto di svolta cruciale per l’industria delle criptovalute. Pertanto, le banche con una forte volontà di adottare le criptovalute potrebbero essere soggette a maggiori obblighi e sottoposte a un’attenzione particolarmente elevata da parte delle autorità.
In tal senso, la FDIC ha pubblicato un documento riassuntivo sugli eventi che hanno portato alla chiusura di Signature Bank, ma ha anche emesso un’ingiunzione di consenso nei confronti della Cross River Bank.
La FDIC pubblica un rapporto sul fallimento di Signature Bank
In un documento di 63 pagine, la FDIC si sofferma sul fallimento di Signature Bank. Senza negare le difficoltà economiche intrinsecamente legate ai mancati pagamenti di Silicon Valley Bank e Silvergate, l’istituzione ritiene che la ragione più importante della chiusura di Signature Bank risieda nella gestione di quest’ultima da parte dei suoi dirigenti.
Spiega che “la causa profonda del fallimento della SBNY è stata una cattiva gestione”. Aggiunge che “il consiglio di amministrazione e la direzione della SBNY hanno perseguito una rapida e sfrenata crescita e hanno finanziato la crescita attraverso una dipendenza eccessiva dai depositi non assicurati, senza mettere in atto pratiche fondamentali di gestione del rischio di liquidità“.
Infine, senza grande sorpresa, la FDIC evidenzia i legami stretti tra Signature Bank e l’industria delle criptovalute. Ritiene che “la banca non abbia compreso il rischio della sua associazione con l’industria delle criptovalute”.
Nel suo rapporto, la FDIC ritiene che esista una correlazione tra il prezzo delle azioni di Signature Bank e gli eventi che si sono verificati nel settore nel corso del 2022. Non sorprende, dato che al 30 settembre 2022, il ramo specializzato in criptovalute di Signature Bank rappresentava il 23,5% dei depositi della banca.
La Cross River Bank nel mirino della FDIC
Parallelamente al suo rapporto sul fallimento di Signature Bank, la FDIC ha emesso un’ingiunzione di consenso nei confronti della Cross River Bank. Questa banca regionale del New Jersey, apertamente favorevole alle criptovalute, avrebbe utilizzato “pratiche bancarie pericolose o discutibili” secondo questo documento.
Infatti, l’ingiunzione spiega che “la banca si è impegnata in pratiche bancarie pericolose o discutibili legate al rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili in materia di prestiti equi, trascurando di stabilire e mantenere controlli interni sul proprio sistema informativo e pratiche prudenti di sottoscrizione del credito”.
Secondo la banca, quest’ingiunzione è la conseguenza di un esame standard. Tuttavia, un portavoce della banca afferma che “la banca ha già apportato miglioramenti significativi in modo proattivo ai suoi programmi di prestiti equi e ad altri programmi, tra cui investimenti in tecnologia e personale”.
Infine, Gilles Gade, fondatore di Cross River Bank, ritiene che “l’esame regolamentare delle banche in generale stia aumentando e gli eventi con la SVB faranno solo intensificare questi sforzi con particolare attenzione alle banche che sostengono la fintech“.
In ogni caso, i prossimi mesi potrebbero essere movimentati per le aziende che sostengono l’adozione e la crescita delle criptovalute.