Venduti contemporaneamente 500 NFT Moonbirds
Ieri, sabato 11 marzo, una balena ha venduto 500 token non fungibili (NFT) della collezione Moonbirds sulla piattaforma di scambio Blur, subendo una perdita di oltre 717 Ethers, equivalenti a oltre un milione di dollari al tasso di cambio attuale. Il venditore di questi Moonbirds ha subito perdite comprese tra il 9 e il 33%, con più di 200 NFT venduti con una perdita superiore al 32%.
L’indirizzo in questione non possiede più alcun NFT sulla piattaforma Blur e nel suo portafoglio ci sono ora meno di 2 dollari sotto forma di token della piattaforma. Tuttavia, possiamo constatare che questo stesso indirizzo ha trasferito 1.334 ETH su un altro portafoglio, il quale detiene anche NFT di alto valore tra le collezioni CloneX, Cool Cats o ancora Pudgy Penguins.
In seguito a questa vendita, il prezzo minimo di vendita della collezione è diminuito del 26% in 24 ore, passando da oltre 6,37 a poco più di 4,3 ETH.
Perché una vendita così massiva?
Sebbene non conosciamo le motivazioni precise della persona dietro questa vendita improvvisa e massiccia, il timing coincide con un tweet di PROOF, il team dietro la creazione della collezione Moonbirds e dei Moonbirds Oddities, che ha dichiarato di essere esposto alla Silicon Valley Bank.
1/5: A statement from the PROOF team regarding SVB:
— PROOF (🥃,🦉) (@proof_xyz) March 10, 2023
Many of you have seen the headlines this morning about the Silicon Valley Bank closure. The most important thing to us—in both good times and bad—is to communicate with our community proactively and transparently. 🧵:
Mentre alcuni hanno voluto ringraziare PROOF per la sua trasparenza, altri invece hanno sottolineato che il team del progetto ha curato di non specificare fino a che punto fosse esposto alla banca in difficoltà. PROOF assicura comunque che questa esposizione non avrà alcun impatto sui portafogli degli utenti o sulla roadmap del progetto, e che i suoi fondi erano “diversificati”, in particolare in Ethers (ETH) e in stablecoin.
Tuttavia, come ha sottolineato un utente di Twitter, PROOF non dimostra necessariamente trasparenza nella misura in cui la sua tesoreria non è visibile on-chain. A tal riguardo, è possibile che i suoi fondi siano ospitati in banche o exchange centralizzati (CEX).
Oltre alla gestione della tesoreria del team dietro Moonbirds, risulta che il progetto non avrebbe necessariamente aggiunto valore per i detentori dei suoi NFT nel lungo termine.
Infatti, dopo aver passato i suoi NFT sotto licenza Creative Commons lo scorso agosto (senza chiedere il parere della sua comunità e contrariamente a quanto previsto), PROOF ha anche annullato gli eventi fisici destinati a radunare i detentori di NFT sotto forma di incontri esclusivi.
Quindi, considerando il tempismo degli eventi, è probabile che il venditore dei 500 NFT citati qui abbia preso la sua decisione in seguito all’esposizione di PROOF alla SVB, ma anche a causa di una mancanza di visione a lungo termine del progetto, oltre al mancato rispetto delle promesse iniziali fatte ai detentori della collezione.