Fenwick & West, un studio legale con sede negli Stati Uniti precedentemente associato alla controversa borsa di criptovalute FTX, è ora al centro di una intensa battaglia legale. Lo studio legale ha categoricamente negato qualsiasi coinvolgimento nell’assistenza alle presunte transazioni illecite del fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried. Questa difesa è stata evidenziata in un documento legale datato 21 settembre, in cui lo studio legale afferma categoricamente:
“È chiaramente stabilito che un avvocato non può essere ritenuto responsabile per la cospirazione o la complicità di un atto illecito commesso dal suo cliente.
Il labirinto legale di Bankman-Fried
Il principale elemento della denuncia riguarda la natura dei servizi forniti da Fenwick & West a FTX. Sebbene i querelanti ammettano che i consigli legali fossero all’interno dei limiti legali, sostengono che Sam Bankman-Fried abbia manipolato tali consigli per i suoi presunti schemi fraudolenti. Questa affermazione è supportata dalle allegazioni secondo cui il supporto fornito da Fenwick a FTX andava oltre i consigli legali convenzionali. Il documento suggerisce che Fenwick sia stato coinvolto nella creazione di società che SBF avrebbe utilizzato per le sue attività fraudolente e abbia persino aiutato FTX a navigare nelle complesse sfide regolamentari nel campo delle criptovalute.
Le conseguenze più ampie
Nella sua difesa, Fenwick & West sottolinea il suo ruolo come uno dei molti rappresentanti legali di FTX. La loro posizione è chiara: hanno fornito consulenza legale standard senza partecipare né approvare alcuna attività illecita. La difesa di Fenwick solleva una questione fondamentale sulla responsabilità degli avvocati. Il loro argomento si basa sulla premessa che se fossero ritenuti responsabili per le azioni del loro cliente, potrebbe essere creato un precedente in cui qualsiasi avvocato potrebbe essere citato in giudizio per i reati commessi dal suo cliente.
Le complicazioni legali di FTX sono lontane dall’essere risolte. Oltre a Fenwick & West, la borsa ha intrapreso azioni legali anche contro ex dipendenti di Salameda, un’azienda un tempo affiliata a FTX, al fine di recuperare una cifra incredibile di 157,3 milioni di dollari che ritengono siano stati indebitamente deviati poco prima del fallimento della borsa.