In Indonesia, la crescente popolarità del mining di Bitcoin ha spinto le autorità a intensificare le azioni contro le operazioni non autorizzate.
Le autorità indonesiane sequestrano oltre mille apparecchiature minerarie di Bitcoin:
- La polizia indonesiana ha confiscato 1.134 apparecchiature minerarie di Bitcoin.
- Le autorità denunciano un furto di elettricità del valore di quasi un milione di dollari.
- Chiusi in Indonesia 10 siti di mining di Bitcoin.
Dettagli dell’intervento della polizia indonesiana
Nella regione di Sumatra del Nord, la polizia ha condotto una vasta operazione contro il mining illegale di Bitcoin, risultando nella chiusura di 10 siti specializzati in quest’area.
Le forze dell’ordine hanno confiscato un totale di 1.134 apparecchiature minerarie di Bitcoin, oltre a varia attrezzatura informatica e 11 metri di cavi elettrici.
Il capo della polizia di Sumatra del Nord, Irjen Agung Setya Imam Effendi, ha rivelato che gli organizzatori di queste operazioni avevano alterato i circuiti elettrici per alimentare numerosi dispositivi minerari. Ha sottolineato che l’elettricità veniva prelevata direttamente dai pali della luce, bypassando i contatori ufficiali.
Quasi un milione di dollari in perdite
Questo episodio è parte di un’iniziativa più ampia contro il mining illegale di Bitcoin, spesso collegato al furto di elettricità. Le perdite totali attribuite a questi furti nei 10 siti in questione sono stimate in circa 14,4 miliardi di rupie indonesiane, pari a quasi 935.000 dollari.
Questo evento fa eco ad altri casi in varie parti del mondo, come in Cina, dove un ex funzionario governativo è stato condannato all’ergastolo per aver facilitato l’accesso all’elettricità per i miner di Bitcoin.
Queste azioni evidenziano le sfide che i governi affrontano nel regolare l’attività mineraria delle criptovalute, spesso a causa del elevato consumo energetico e degli impatto sulle infrastrutture locali.