La Corte d’Appello degli Stati Uniti ha negato la richiesta di Sam Bankman-Fried di essere rilasciato, costringendo l’ex CEO di FTX a rimanere in carcere fino alla sua sentenza prevista per il 28 marzo.
- L’ultima mozione di liberazione di Sam Bankman-Fried è stata respinta dalla Corte d’Appello degli Stati Uniti.
- La corte ha citato i tentativi di Sam Bankman-Fried di manipolare i testimoni come motivo principale del rifiuto.
- L’ex CEO di FTX rimarrà in carcere in attesa della sua sentenza prevista per il 28 marzo.
Decisione della Corte sulla Richiesta di Liberazione di Sam Bankman-Fried
“Abbiamo esaminato gli argomenti supplementari della difesa e li abbiamo trovati non persuasivi.”
Catherine O’Hagan Wolfe
La Corte d’Appello degli Stati Uniti ha respinto l’ultima richiesta di liberazione di Sam Bankman-Fried, ex CEO dell’exchange di criptovalute FTX. In una lettera datata 21 novembre, la cancelliera della corte Catherine O’Hagan Wolfe ha dichiarato che la corte ha trovato gli argomenti di Sam Bankman-Fried per la sua liberazione non convincenti. La decisione evidenzia la preoccupazione della corte riguardo ai suoi tentativi precedenti di manipolare i testimoni prima del suo processo iniziale.
“Il Caso mostra che il tribunale di primo grado ha esaminato in modo approfondito tutti i fattori pertinenti, inclusi i comportamenti del difensore-appellante nel tempo, che hanno costretto il tribunale di primo grado a inasprire più volte le condizioni della liberazione.”
Contesto del Caso di Sam Bankman-Fried
Sam Bankman-Fried, riconosciuto colpevole il 2 novembre di sette capi d’accusa criminali, inclusa la frode nei confronti dei clienti, dei finanziatori e degli investitori di FTX, è in attesa di sentenza il 28 marzo. I suoi problemi legali si sono aggravati dopo essere stato accusato di divulgare informazioni sensibili ai media e di tentare di influenzare testimoni chiave. Il suo arresti domiciliari è stato revocato in ottobre a seguito di queste violazioni, risultando nella sua attuale detenzione in carcere.