In una decisione giuridica fondamentale che modella l’intersezione tra la criptovaluta e il diritto fiscale, una corte federale americana ha statuito a favore dell’Internal Revenue Service (IRS) per accedere legalmente ai dati degli utenti di Coinbase. La sentenza conferma l’autorità dell’IRS di richiedere dati a terzi tramite un “John Doe Summons”, uno strumento giuridico comunemente utilizzato dalle agenzie governative per indagare sull’evasione fiscale.
Il conflitto tra criptovalute e diritti costituzionali
Il caso è stato avviato dal querelante James Harper nell’agosto 2020. Harper, un trader di criptovalute di lunga data e ex consulente legale interno per la Bitcoin Foundation, ha accusato l’IRS, il suo allora commissario Charles Rettig e 10 agenti dell’IRS di aver violato i suoi diritti costituzionali tramite un “John Doe Summons” che cercava i suoi registri di transazioni. Ha sostenuto che la richiesta dell’IRS per i suoi dati interni di trading Coinbase violava i suoi diritti del quarto e quinto emendamento. Questa disputa legale mette in luce la crescente tensione tra i diritti alla privacy e gli sforzi di regolamentazione nel panorama in rapida evoluzione della criptovaluta.
Il potere del “John Doe Summons”
Un “John Doe Summons” fornisce l’autorità giuridica per richiedere a un terzo di consegnare dati relativi a un individuo o a un gruppo di individui sospettati di evasione fiscale. Questo strumento giuridico è stato sempre più utilizzato dall’IRS per l’applicazione degli asset digitali. Nel agosto 2022, una corte federale della California ha autorizzato l’IRS a emettere un “John Doe Summons” a SFOX, un broker di criptovalute di primo ordine con sede a Los Angeles, cercando informazioni sui contribuenti americani che hanno eseguito transazioni in criptovaluta del valore di 20.000 dollari o più tramite la piattaforma SFOX tra il 2016 e il 2021.
Le implicazioni della decisione del tribunale
La Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il New Hampshire ha sostenuto l’IRS, affermando che il potere investito nell’agenzia dal Congresso non offriva a Harper protezioni o sollievo oltre i controlli esistenti sui poteri dell’IRS. Questa decisione, basata su una sentenza della Corte Suprema di maggio, rafforza l’autorità giuridica dell’IRS per regolare le transazioni di criptovalute. Nonostante la sua insistenza sulla sua innocenza, i dati di Harper sono stati apparentemente ceduti da Coinbase a seguito di una citazione separata contro l’exchange. L’IRS sostiene che Harper abbia trascurato di dichiarare correttamente le sue transazioni in criptovaluta nel 2013 e 2014, il che ha portato a questa azione contro lui e altriutenti simili.
Conclusione
La decisione del tribunale segna un momento importante per la regolamentazione delle criptovalute e potrebbe potenzialmente creare un precedente per i futuri casi giudiziari riguardanti la tassazione degli asset digitali. Questo verdetto illustra la determinazione continua delle agenzie governative a far rispettare la legge fiscale nel complesso e spesso opaco mondo della criptovaluta. Mentre il panorama delle criptovalute continua a evolversi, è fondamentale per gli utenti e gli investitori rimanere informati e consapevoli delle implicazioni legali e fiscali delle loro attività.