Introduzione
Negli ultimi anni, alcuni grandi attori del Web hanno deciso di investire nelle tecnologie che regolano le criptovalute.
Ricordiamo Facebook con Diem (precedentemente Libra), che ha poi lasciato spazio a Aptos e Sui, o Amazon AWS e il suo servizio di blockchain on demand.
In questo articolo, ci focalizzeremo sull’iniziativa del colosso della messaggistica Telegram, la blockchain “The Open Network” e la criptovaluta TONCOIN (TON).
Esamineremo i concetti di base e scopriremo la tecnologia dietro le promesse di milioni di transazioni al secondo e un sistema anonimo e decentralizzato promettente.
Cos’è TON (TONCOIN)?
The Open Network (TON) è una blockchain completamente decentralizzata, ultra-rapida e teoricamente capace di gestire milioni di transazioni al secondo.
Il network TON, dichiarato sia scalabile che molto sicuro, è stato originariamente lanciato da Telegram nel 2018 con l’obiettivo di democratizzare un sistema di pagamento all’interno della sua piattaforma.
Dopo una raccolta fondi da 1,7 miliardi di dollari durante la sua ICO (Initial Coin Offering) e alcune controversie con la SEC (Securities and Exchange Commission), Telegram si è dissociato dal progetto, lasciandone la gestione alla TON Foundation.
Successivamente, la TON Foundation ha raccolto circa 250 milioni di dollari da noti fondi di investimento come Kucoin Venture e Mexc Pioneer, indicando un grande interesse per il progetto.
Infatti, l’obiettivo di TON è quello di ospitare milioni di utenti sulla sua rete. Per raggiungere questo scopo, TON adotta un’architettura multi-chain, mirando a un’adozione di massa.
Il network TON si propone di unire tutte le blockchain esistenti in una singola rete decentralizzata.
Oltre alla capacità teorica di gestire milioni di transazioni, TON promette di offrire un vero Web3 con storage decentralizzato, una rete anonima, server DNS anonimi e vari altri servizi decentralizzati di cui parleremo più avanti.
Gli elementi chiave che compongono la rete TON
TON è composto da elementi chiave di base che gli permetterebbero di assicurare le sue promesse e il suo funzionamento:
- La Blockchain TON: è la colonna portante della rete, una multi-blockchain evolutiva progettata per processare milioni di transazioni con una rapidità di finalizzazione delle transazioni (~6 secondi). Utilizza il meccanismo di consenso Proof of Stake e può contenere altre blockchain al suo interno.
- TON Payments: È una piattaforma e una rete di canali di micropagamenti. Può essere utilizzata per trasferimenti di valore istantanei off-chain in Peer to Peer. Tuttavia, grazie alle misure di sicurezza integrate nel sistema, questi trasferimenti sono sicuri quanto le transazioni on-chain.
- TON Proxy: È uno strato di proxy/anonimizzazione per i nodi TON. Consente di costruire servizi VPN decentralizzati e alternative a TOR (routing onion) basate sulla blockchain per garantire l’anonimato e proteggere la privacy online. Con l’alleanza della rete Peer to Peer TON e TON DNS, TON Proxy offre alle applicazioni decentralizzate immunità dalla censura.
- Infine, abbiamo le Shardchains, che sono parte integrante delle Workchains e offrono una grande scalabilità grazie alla frammentazione dei dati e alla loro parallelizzazione.
TON: Scalabilità Quasi Illimitata
Concretamente, la scalabilità di TON è dovuta in particolare allo sharding delle sue Workchains, che consente loro di dividersi e fondersi automaticamente per adattarsi alle variazioni di flusso sulla rete.
Così, la velocità di generazione dei blocchi non è influenzata dal volume delle transazioni e non si accumulano né code né colli di bottiglia. Questo si traduce in costi di transazione molto bassi, indipendentemente dalla domanda sulla rete.
Inoltre, meccanismi di routing intelligenti garantiscono uno scambio rapido tra due blockchain, indipendentemente dalle dimensioni della rete.
È grazie a una relazione logaritmica tra il tempo di trasferimento dei dati e il numero di blockchain in TON che la scalabilità può essere estesa a milioni di catene senza compromettere la velocità di elaborazione.
Se il network TON può vantare la capacità teorica di processare milioni di transazioni al secondo, è anche grazie al suo sistema di consenso Proof of Stake avanzato, dove i nodi raggiungono un consenso attraverso una variante del protocollo BFT (Bizantine Fault Tolerance).
Autoreparazione
Una delle grandi particolarità di TON è il suo sistema di autoreparazione. Infatti, con lo sharding, i diversi elementi della rete TON possono talvolta creare conflitti. In questi casi, è il meccanismo di autoreparazione del sistema che si incarica di mantenere il corretto funzionamento della rete e permettere la riscrittura di un blocco se necessario.
Questo processo permette al sistema TON di evitare inutili hard forks e tutti i problemi correlati, mantenendo l’integrità della sua catena. Consente anche di risparmiare risorse e garantisce che le transazioni valide non vengano rifiutate a causa di errori non direttamente correlati.
TON Virtual Machine (TVM) e Smart Contracts
Come molti sistemi oggi popolari, TON utilizza la propria macchina virtuale chiamata TON Virtual Machine (TVM).
Questa macchina virtuale ha il compito di eseguire il codice degli smart contracts sulla blockchain TON.
La TVM deve soddisfare una serie di requisiti, come ad esempio prevedere eventuali estensioni e miglioramenti futuri mantenendo la retrocompatibilità e l’interoperabilità, poiché il codice di uno smart contract, una volta integrato nella blockchain, deve continuare a funzionare in modo prevedibile, indipendentemente da qualsiasi modifica futura della VM.
Inoltre, la TVM deve essere deterministica, ovvero produrre lo stesso risultato ogni volta con gli stessi dati di input.
Dopo il passaggio del progetto da Telegram, molti sviluppatori hanno lasciato il progetto. Purtroppo, ciò ha rallentato lo sviluppo dell’intero sistema, lasciando una rete senza standard per il dispiegamento di contratti specializzati come gli NFT, sebbene in fase di sviluppo. Anche i lanci di token specializzati sono limitati alle Workchains e quindi alcuni standard come ERC20 non sono ancora supportati. Tuttavia, TON prevede di diventare compatibile con EVM entro il 2023.
Utilità del Token TONCOIN (TON)
Come menzionato in precedenza, TON possiede il proprio token nativo, TONCOIN (precedentemente noto come GRAM). Il token è al centro dell’ecosistema e ha diverse funzioni, tra cui:
- Token in sospeso dai validatori per partecipare al meccanismo di consenso Proof of Stake e quindi alla creazione di nuovi blocchi, alla sicurezza della rete e alla validazione delle transazioni.
- Diritto di voto per modifiche e innovazioni future al sistema. In questo contesto, TONCOIN funge da token di governance.
- Pagamento delle spese di Gas, ovvero le ricompense versate ai validatori per l’elaborazione delle transazioni sulla rete nell’ambito del Proof of Stake.
- TONCOIN è utilizzato per accedere al sistema di storage di TON (TON Storage), al servizio DNS (TON DNS) e ad altri servizi implementati su TON Services.
- Pagamento per la creazione di nuove catene di lavoro (Workchains) e di valute aggiuntive.
- Capitale prestato ai nominatori in cambio di una parte delle loro ricompense.
- Pagamento per l’utilizzo di TON Proxy.
Al momento della stesura di questo articolo, la capitalizzazione del token è di 2,1 miliardi di dollari con una fornitura massima di 5 miliardi di token, di cui 1,22 miliardi sono già stati emessi. Il token si posiziona oggi nella Top 30 delle maggiori capitalizzazioni di criptovalute.
L’inflazione del token è attualmente misurata allo 0,6% annuo, rendendolo un valore relativamente stabile per quanto riguarda la sua emissione.
Conclusioni
Nel complesso, il progetto TON e il suo token TONCOIN offrono soluzioni interessanti per il futuro delle reti distribuite.
Con le innovazioni apportate, TON si posiziona chiaramente tra i progetti di primo piano con una credibilità simile a quella di grandi progetti come Polkadot, Solana o Ethereum.
Tuttavia, nonostante l’interesse mostrato dalla comunità crypto al lancio del progetto, alcuni problemi incontrati da Telegram con la SEC hanno dato un duro colpo al progetto, che ha faticato a riprendersi.
Successivamente, una volta ripreso in mano dalla comunità, il progetto è diventato un concorrente valido per reti come Polkadot ed EOS, progetti paragonabili ad esso.
Da parte sua, Telegram prevede di creare uno scambio di criptovalute e wallet non custodiali; è probabile che il progetto The Open Network attiri l’attenzione nei mesi a venire.