Introduzione a Gnoland
Nonostante l’attuale congiuntura del mercato e gli eventi recenti che sembrano andare contro l’adozione del Web 3, gli appassionati veri sanno che questi periodi sono propizi per costruire nuove soluzioni.
Infatti, più che mai, i creatori sfruttano questi momenti di calma del mercato per continuare a innovare, con l’obiettivo di ottenere prestazioni migliori, massima trasparenza e interoperabilità tra le varie reti.
Questo è l’obiettivo che si è prefissato Gnoland con il suo linguaggio Gnolang, un progetto che mira a un’interoperabilità finale mantenendo massima trasparenza e accessibilità per utenti e sviluppatori.
Esamineremo ciò che Gnoland porta all’ecosistema e in cosa consistono concretamente le sue soluzioni.
Cos’è Gnoland?
Gnoland è una blockchain di tipo Layer 1 per gli smart contracts, che funziona attraverso un meccanismo di consenso chiamato Proof of Contribution.
Gnoland supporta il linguaggio Gnolang, specificamente creato per la programmazione di smart contracts all’interno della rete, fortemente ispirato al noto linguaggio Go (sviluppato da Google), ampiamente utilizzato e padroneggiato da molti sviluppatori del Web 2.0.
Questo linguaggio, di cui parleremo più avanti, consente quindi una facile adozione di massa da parte degli sviluppatori del web 2.0.
Gnoland non si descrive solo come una semplice catena, ma anche come una piattaforma di smart contracts che mira a proporre librerie di smart contracts per lo sviluppo di nuove catene.
Gnoland aspira a diventare un hub per la creazione di nuove blockchain.
Il suo meccanismo di consenso, il Proof of Contribution, una variante del Proof of Stake, permetterebbe una maggiore sicurezza pur avendo un numero ridotto di validatori.
Di conseguenza, le risorse necessarie per il buon funzionamento dell’ecosistema sono ottimizzate, rendendolo più rispettoso dell’ambiente.
Gnoland si descrive come la piattaforma ideale per lo sviluppo di nuove blockchain concise, componibili e soprattutto resistenti alla censura delle informazioni.
Da notare che l’ecosistema Gno si baserà probabilmente sull’IBC (Inter Blockchain Communication), consentendo alle catene sviluppate su Gnoland compatibilità e interoperabilità con l’ecosistema Cosmos. Gno è stato progettato da zero e potrebbe non essere IBC, ma piuttosto “IBC2” ad essere implementato in un futuro prossimo, prima di essere eventualmente compatibile con IBC un giorno.
Due token per il progetto: GNOT & GNOSH
La piattaforma disporrà di due token per soddisfare le esigenze del suo ecosistema. Infatti, il token $GNOT sarà utilizzato come token di transazione, analogamente al token $ATOM per l’ecosistema Cosmos.
Questo permetterà, tra l’altro, di pagare il gas e le altre spese legate a Gnoland.
Il secondo token è il $GNOSH (GNO SHares). Questo token permetterà di partecipare al meccanismo di consenso e servirà anche come token di governance per votare future proposte di evoluzione della catena.
Il meccanismo di consenso PoC di Gnoland
Per semplificare, il Proof of Contribution (PoC) è un meccanismo di consenso che quantifica i comportamenti e le azioni degli utenti sulla blockchain sotto forma di valori di contribuzione calcolati da un algoritmo.
Il nodo con il più alto valore di contribuzione in ogni round di consenso avrà il diritto di generare il nuovo blocco.
Questo meccanismo conserva importanti proprietà di decentralizzazione e di resistenza al Hard Fork.
Gnoland funziona quindi sulla base di un meccanismo di consenso chiamato Proof of Contribution (prova di contribuzione). È questo meccanismo che consente di proteggere la catena incentivando al contempo il suo sviluppo.
Implica la messa in una pool distributiva di tutte le spese della catena, che vengono poi redistribuite equamente tra i detentori di token $GNOSH, ma anche i validatori e gli sviluppatori dell’ecosistema che hanno creato contratti intelligenti o librerie accessibili per l’ecosistema.
Questo sistema di redistribuzione di una parte delle spese sembra stia diventando popolare nell’ecosistema delle criptovalute, ritrovabile anche su NEAR Protocol e l’ecosistema Starkware, che mirano anch’essi a incentivare gli sviluppatori a creare valore sulla blockchain.
È importante notare che i token $GNOSH, utili per ottenere ricompense attraverso il consenso, sono ottenibili solo mediante contributi che apportano valore alla rete, come la creazione di nuovi contratti, bounties, ecc.
Gnoland introduce Gnolang
Come accennato in precedenza, la blockchain Gnoland utilizza il linguaggio Gnolang, fortemente ispirato a Go.
Gnoland mira a rendere questo linguaggio uno standard per lo sviluppo di futuri smart contracts all’interno delle sue catene.
Avvicinandosi molto a Golang, Gnolang è un linguaggio efficiente, di facile apprendimento, che offre un ottimo punto di ingresso nel mondo del Web 3.0.
Inoltre, Golang è un linguaggio ampiamente diffuso, rendendo l’accesso al suo ecosistema relativamente semplice per milioni di sviluppatori.
Gnoland va oltre rendendo il suo linguaggio più trasparente rispetto all’originale, permettendo anche agli sviluppatori che hanno creato librerie di contratti di essere ricompensati per il loro utilizzo ($GNOSH).
La trasparenza del linguaggio si traduce nella volontà di rendere il codice sorgente dei contratti completamente open source, permettendo agli utenti e agli sviluppatori di comprendere ogni riga di codice e le loro conseguenze all’interno di questi contratti.
La documentazione automatica di Gnoland consente di documentare automaticamente ogni contratto eseguito sulla catena.
Questa funzionalità aggiunge peso all’argomento della trasparenza promosso dal team di Gnoland.
Qualche parola sul team di Gnoland
Il progetto Gnoland è stato cofondato da Jae Kwon, fondatore di Tendermint e cofondatore di Cosmos Network. Egli sembra volersi dedicare completamente a questo nuovo progetto.
Il progetto è stato anche cofondato dal francese Manfred Touron, cofondatore di Scaleway, un provider di hosting francese, nonché sviluppatore e crittografo fortemente impegnato nella comunità Open Source e attivo su GitHub dal 2009.
Manfred è anche fondatore di berty.tech, un progetto noto per la sua innovazione nell’utilizzo di InterPlanetary File System (IPFS) su dispositivi mobili.
Conclusione
Essendo un progetto ancora in fase iniziale, non sono disponibili molte informazioni tecniche.
Tuttavia, Gnoland e l’ecosistema Gno sembrano piuttosto ambiziosi e cercano di dimostrare la loro capacità di rispondere alle problematiche del Web 3.0.
Con un linguaggio dedicato come Gnolang, il progetto sembra voler aprire le porte del mondo della blockchain e del Web 3.0 al maggior numero possibile di creatori.
La loro innovazione tecnologica e la struttura operativa sembrano solide, anche se ancora poco documentate al momento.
Il progetto Gnoland è molto recente e richiederà tempo prima di poter mantenere le sue promesse.
La roadmap e le tappe di avanzamento presentate nelle conferenze tenute dal team del progetto lasciano intendere che, nonostante la sua recente nascita, il progetto esprime grandi ambizioni.
Link utili per seguire il progetto Gnoland
🔗 Sito Web