Il “staking” è diventato un’abitudine comune, permettendo ai possessori di token di contribuire alla sicurezza e al funzionamento di una rete blockchain, ricevendo in cambio ricompense.
Tuttavia, lo staking tradizionale presenta uno svantaggio significativo: una volta che le tue criptovalute sono impegnate, diventano inaccessibili per altri utilizzi.
Qui entra in gioco il liquid staking, un’innovazione che offre molta più flessibilità agli utenti della finanza decentralizzata (DeFi).
Capire il Liquid Staking
Il liquid staking è un’evoluzione dello staking tradizionale che permette agli utenti di impegnare le loro criptovalute e di generare rendimenti, mantenendo al contempo la possibilità di utilizzarle nell’ecosistema DeFi. Questo significa che avrai la possibilità di generare ulteriori rendimenti sulle tue criptovalute.
Questo modello è reso possibile grazie alla creazione di token rappresentativi (liquid staking tokens o LST) che gli utenti ricevono in cambio dei loro token impegnati. Questi fungono da prova della tua partecipazione in un pool di staking. Tali token sono “liquidi”, ovvero possono essere successivamente utilizzati per interagire con altre applicazioni decentralizzate, come servizi di prestito/erogazione, AMM e molto altro.
I token presenti nel pool di liquid staking iniziale, saranno utilizzati come garanzia. Per recuperarli, dovrai avere un ammontare di LST proporzionale al tuo ritiro (rapporto 1:1) nel tuo portafoglio digitale (wallet). Nota che il processo di ritiro può essere soggetto a condizioni specifiche del protocollo di liquid staking, inclusi termini o costi.
Il liquid staking è stato reso popolare dal protocollo Lido Finance, attraverso il quale gli utenti possono impegnare ETH e ricevere stETH in cambio (Lido Staked Ether). Oggi, Lido Finance è il protocollo di liquid staking più utilizzato sul mercato, con un TVL (Total Value Locked) che supera i 33 miliardi di dollari.
Liquid Staking vs Staking Tradizionale: quali differenze?
La principale differenza tra lo staking tradizionale e il liquid staking risiede nella flessibilità e nell’uso degli asset impegnati.
Da un lato, con lo staking tradizionale, gli utenti bloccano le loro criptovalute presso i validatori per ricevere ricompense in cambio. Tuttavia, durante il periodo di staking, gli asset diventano inaccessibili per altri usi.
Dall’altro, con il liquid staking, gli utenti possono impegnare le loro criptovalute mantenendo la loro liquidità.
Come funziona il liquid staking:
Il liquid staking è un meccanismo on-chain che permette ai detentori di asset di partecipare attivamente allo staking pur conservando la loro liquidità.
Il processo inizia quando decidi di impegnare le tue criptovalute, ad esempio ETH, in un protocollo di liquid staking. Questi protocolli agiscono come intermediari, facilitando lo staking dei tuoi asset nella rete e offrendo una soluzione di liquidità.
Una volta depositati i tuoi asset, il protocollo di liquid staking emette dei token rappresentativi, gli LST, spesso in un rapporto di 1:1. Questi token, come gli stETH nell’esempio di Lido su Ethereum, rappresentano la tua partecipazione nello staking e riflettono la quantità di ETH che hai impegnato.
I token rappresentativi che ricevi sono liquidi, il che significa che puoi scambiarli, prestarli o utilizzarli come collaterale in varie applicazioni DeFi. Questo approccio può essere molto vantaggioso, poiché ti permette di partecipare ad altre opportunità senza dover ritirare i tuoi asset dallo staking, opzione non disponibile con lo staking tradizionale.
Mentre i tuoi asset originali sono impegnati, continuano a generare ricompense di staking secondo le regole della rete blockchain su cui sono impegnati. Queste ricompense aumentano il valore dei token rappresentativi che possiedi, riflettendo i guadagni accumulati attraverso lo staking.
Esempio di Liquid Staking:
Immagina di decidere di impegnare ETH su Ethereum utilizzando un protocollo di liquid staking come Lido.
In cambio, ricevi token stETH, che rappresentano i tuoi ETH impegnati. Questi stETH rimangono liquidi, permettendoti di prestarli, scambiarli o utilizzarli come collaterale, continuando al contempo a ricevere ricompense di staking sui tuoi ETH originali.
Ad esempio, potresti decidere di “Restakare” i tuoi ETH impegnati (stETH) sul protocollo KelpDAO. In questo caso, riceveresti in cambio “rsETH, dei LRT (Liquid Restaked Tokens), un altro tipo di token liquidi che puoi, anche in questo caso, utilizzare su altri protocolli decentralizzati.
Per saperne di più sul funzionamento del restaking: [clicca su questo link]
Quali sono i vantaggi e i rischi del Liquid Staking?
Vantaggi del Liquid Staking:
- Liquidità: il principale vantaggio del liquid staking è la possibilità di mantenere liquidi gli asset impegnati, permettendo agli utenti di accedere a altre opportunità di investimento senza dover ritirare i propri asset.
- Accesso alla finanza decentralizzata (DeFi): i token rappresentativi ottenuti tramite il liquid staking possono essere utilizzati in vari protocolli DeFi per prestiti, erogazioni o come collaterale per altri investimenti, massimizzando così il potenziale di rendimento degli asset.
- Ricompense di staking continue: gli utenti continuano a ricevere ricompense di staking sui propri asset originali, offrendo così una doppia fonte potenziale di reddito.
Rischi del Liquid Staking:
- Rischio di controparte: i protocolli di liquid staking agiscono come intermediari, introducendo un rischio di controparte. Se il protocollo incontra problemi, potrebbe influenzare il valore dei token rappresentativi e la capacità di recuperare gli asset impegnati.
- Volatilità dei token rappresentativi: il valore dei token rappresentativi (soprattutto quelli a bassa capitalizzazione di mercato) può essere soggetto a volatilità maggiore rispetto agli asset originali, a seconda della domanda e dell’offerta nei mercati DeFi e delle reazioni del mercato all’evoluzione del protocollo di staking.
- Rischi di sicurezza degli smart contract: come per qualsiasi applicazione DeFi, i protocolli di liquid staking si basano su smart contract che possono contenere vulnerabilità o bug, esponendo gli utenti a rischi di perdite a causa di exploit o attacchi.
I protocolli di Liquid Staking più utilizzati
Oggi esistono decine di protocolli di Liquid Staking sul mercato. Di seguito, trovi un elenco dei protocolli più noti e utilizzati nell’ecosistema Ethereum e Solana:
Protocolli di Liquid Staking Ethereum:
Lido | EtherFi | Swell | |
---|---|---|---|
Rendimento dello staking (APR) | 3.4 % | 3,95 % | 3,41 % |
Liquidità totale bloccata (TVL) in $ | 33 miliardi | 1,9 miliardi | 1 miliardo |
Commissioni sulle ricompense | 10 % | ? | 10 % |
Token liquido (LST) | stETH | eETH / weETH | swETH |
Protocolli di Liquid Staking Solana:
Jito Finance | Marinade Finance | Blaze | |
---|---|---|---|
Rendimento dello staking (APR) | 7,56 % | 8,15 % | 7,12 % |
Liquidità totale bloccata (TVL) | 1,1 miliardo | 1,39 miliardo | 380 milioni |
Commissioni sulle ricompense | 4 % | 6 % | 5 % |
Token liquido (LST) | JitoSOL | mSOL | bSOL |
Da ricordare:
In conclusione, il liquid staking rivoluziona il modo in cui possiamo interagire con i nostri asset impegnati. Rappresenta un grande passo avanti per i possessori di criptovalute, combinando i benefici dello staking tradizionale con la libertà della finanza decentralizzata.